Un centinaio di giovani vibrano al ritmo della speranza e della memoria presso il Centro Edimar Principessa Grace.
Lunedì 16 giugno 2025 – Il Centro Edimar Principessa Grace ha riunito quasi un centinaio di giovani di strada per una celebrazione ricca di colori della Giornata del Bambino Africano. Tra danze, scambi, memoria e impegno, i giovani hanno vissuto una giornata ricca di emozioni e di apprendimento.
Erano appena le 10 del mattino quando le prime risate hanno risuonato nel cortile del Centro Edimar. Un centinaio di giovani di strada provenienti dai quartieri di Mvan, Etoudi, Omnisport e dal centro città, si sono ritrovati per questa giornata fuori dal comune. Fin dall’inizio, Séraphine TCHUIDJANG, educatrice responsabile dell’animazione socio-culturale, ha dato il via con un’attività piena di energia. Al ritmo di una playlist dai toni africani, i bambini si sono alzati, accennando passi di danza, alcuni timidamente, altri con entusiasmo. I sorrisi hanno presto invaso i volti: il ghiaccio era rotto, la giornata poteva cominciare.
Poco dopo, Patrick BIDONG, coordinatore dei programmi a Edimar, ha preso la parola. Con tono caloroso ha dichiarato:
“Oggi è la vostra giornata. È il momento di esprimervi, di sognare; di capire che i vostri diritti non sono regali, ma necessità. Siete l’Africa che cresce.”
Applausi scroscianti hanno seguito. L’emozione cresceva lentamente.
La parola è poi passata alla signora Marthe NDJE NDJE, responsabile del programma Strada e Accoglienza, per la presentazione del programma della giornata. Come introduzione, ha fatto un breve richiamo storico agli eventi del 16 giugno 1976 a Soweto, in Sudafrica, eventi che sono all’origine di quella che sarebbe diventata anni dopo la Giornata del Bambino Africano.
“Se celebriamo questa giornata a Edimar,” ha detto, “è perché la storia di quei bambini è anche la storia di tutti i bambini africani che ancora oggi lottano per andare a scuola, essere rispettati e vivere con dignità. Vogliamo che sappiate che la vostra voce conta.”
RICORDARE PER COMPRENDERE MEGLIO
Il momento più toccante della mattinata è stata la proiezione di un documentario che ripercorreva la giornata fatidica del 16 giugno 1976. Le immagini d’archivio che mostravano i giovani manifestanti sudafricani, la brutalità della repressione, le grida, gli slogan, il primo giovane colpito e portato via, hanno provocato nei giovani presenti emozioni forti e tristezza.
Subito dopo questa immersione, Pascal BOYOMO, responsabile del programma Educazione alla Vita e all’Amore, ha tenuto un intervento sul tema di quest’edizione:
“Pianificazione e bilancio dei diritti dei bambini: progressi dal 2010.”
Nonostante la complessità dell’argomento, i bambini sono rimasti attenti e coinvolti. Alcuni facevano domande sull’impatto reale delle decisioni politiche, altri cercavano di collegare il tema alla loro esperienza quotidiana. Questi interrogativi pertinenti dei giovani del Centro hanno mostrato chiaramente il loro interesse per le problematiche che mirano a ristabilire la loro dignità e a favorire la loro reintegrazione.
IMPARARE DIVERTENDOSI
Dopo la presentazione, spazio al buon umore con il tanto atteso quiz educativo. Ogni quartiere era rappresentato. I bambini alzavano le mani con entusiasmo, alcuni si alzavano in piedi senza essere interrogati, tanto era il desiderio di partecipare. Ogni risposta corretta provocava esultanza e grida di gioia. L’atmosfera era festosa: la piccola competizione amichevole e conviviale ha creato legami di appartenenza che spesso preparano il terreno per la ripresa in mano della propria vita e la speranza di un ritorno alla normalità.
Per concludere questa giornata memorabile, sono stati distribuiti ai giovani dei piccoli foglietti su cui scrivere un messaggio di speranza o un’idea da appendere a un albero disegnato, simbolo di vita. Ogni giovane si avvicinava, attaccava il proprio cartoncino: il suo messaggio, la sua speranza, il suo sogno. Si poteva leggere, tra l’altro:
“Voglio proteggere i miei fratellini,”
“Mi impegno a studiare,”
— parole, frasi semplici ma piene di significato e cariche di vita.
La Giornata del Bambino Africano 2025 a Edimar non è stata solo una serie di attività. È stata uno spazio di memoria, di espressione, ma soprattutto un momento di dignità condivisa. I giovani di strada se ne sono andati sorridenti, con il cuore un po’ più grande.








